Nell’ambito del bando del Ministero dell’Università e della Ricerca dedicato alle infrastrutture di ricerca, ICOS ha partecipato alla preparazione di una proposta progettuale. Scopo di questa bozza, quello di collegare 21 infrastrutture di ricerca in ambito ambientale. Se approvato, il progetto, attualmente in fase di review, permetterà di creare un HUB nazionale per l’accesso a dati, servizi e training nei diversi domini ambientali (atmosfera, geosfera, mare e biosfera terrestre). Il sistema di coordinamento tra infrastrutture diventerebbe così un esempio a livello europeo.
Come si legge sul sito ufficiale del MUR, Il bando per “la presentazione di proposte progettuali per il rafforzamento e la creazione di Infrastrutture di ricerca” ha come presupposto il Piano Nazionale Infrastrutture di Ricerca 2021-2027 (PNIR), documento strategico che ha individuato le infrastrutture con diversi livelli di priorità per il Paese, sia già esistenti che ancora da realizzare, e i soggetti coinvolti.
La dotazione finanziaria di 1,08 miliardi di euro di questo avviso pubblico è stata ripartita in base alle aree tematiche indicate nel PNIR che hanno come riferimento le prassi della Roadmap ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures). In particolare, per il settore ambiente sono previsti 200 milioni di fondi da destinare alle infrastrutture che operano nelle aree tematiche di riferimento.
Per definire i progetti finanziabili, dopo l’istruttoria formale-amministrativa da parte del ministero, è prevista una fase di valutazione tecnico-scientifica, condotta da sei Panel di Valutazione – uno per ogni Area ESFRI – composti da esperti tecnico-scientifici, seguita, per i progetti valutati positivamente, dalla negoziazione gestita da rappresentanti del MUR affiancati da un referente del MEF e coinvolgendo anche i coordinatori dei sei Panel di valutazione.
La durata del progetto è di 30 mesi a partire dalla sottoscrizione dell’atto d’obbligo.