Si chiama Paolo Cristofanelli, è un ricercatore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) ed è stato recentemente eletto chairperson della Monitoring Station Assembly (MSA), un organo dell’infrastruttura di ricerca europea ICOS (Integrated Carbon Observation System). Svoltasi tramite votazione, l’elezione di Cristofanelli rappresenta un importante traguardo per il network italiano di ICOS
Il nuovo rappresentate delle 38 stazioni atmosferiche che compongono la rete internazionale dell’infrastruttura di ricerca ICOS (Integrated Carbon Observation System), è Paolo Cristofanelli, un ricercatore italiano affiliato all’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac). Il neoeletto chair della Monitoring Station Assembly (MSA) sottolinea l’importanza di questo ruolo e della nuova veste che lo vedrà impegnato in una serie di fronti. Cristofanelli è stato già vice-chair della MSA, che comprende, al momento, stazioni distribuite in 13 paesi europei.
Ognuna delle attuali stazioni, in funzione della loro classe, effettua misurazioni relative alla concentrazione di gas serra, come anidride carbonica e metano, ed una serie di parametri necessari alla loro intepretazione (parametri meteorologici, radon, radiocarbonio ed altri). I dati raccolti presso le stazioni atmosferiche vengono elaborati automaticamente e controllati dall’Atmosphere Thematic Centre, verificati dai Principal Investigator dei singoli siti, esaminati congiuntamente dalla MSA e pubblicati sul Carbon Portal di ICOS. Le stazioni sono gestite da scienziati, ricercatori, tecnici delle reti nazionali di ICOS. Già responsabile del sito ICOS di classe-2 di Monte Cimone (IT-CMN), gestito dal Cnr assieme al Centro Aeronautica Militare di Montagna di Monte Cimone-Sestola, (CAMM), Cristofanelli spiega che il ruolo alla MSA lo vedrà coinvolto in una serie di attività su diversi fronti. “Questo riconoscimento rappresenta sicuramente una soddisfazione – commenta – considerando che i Principal Investigator delle stazioni hanno affidato al PI di una stazione Italiana questo ruolo ma, personalmente, mi sento anche investito di una importante responsabilità”. In lizza per l’elezione, che avviene tramite votazione, altri tre partecipanti. “La maggioranza ha indicato il mio nome e ovviamente è una sensazione positiva – continua il neoeletto chair – ma so che ci sarà molto lavoro da svolgere e che dovrò rappresentare l’intera rete delle stazioni atmosferiche, per questo sono contento di poter contare sulla collaborazione del vice-chair, Dagmar Kubistin, una collega del servizio meteorologico tedesco (DWD)”. “Grazie al precedente impiego di vice-chair, svolto negli ultimi anni – continua – ho potuto prendere le misure, ma il mio ruolo cambierà significativamente. L’aspetto più complesso di questo incarico, a mio parere, riguarda la necessità di rappresentare la MSA nel cosidetto RI-COM (Research Infrastructure Committee) che viene disegnato dalla General Assembly per coadiuvare il Direttore Generale nella gestione e nel funzionamento generale dell’infrastruttura. Ci saranno documenti formali da studiare, dinamiche e meccanismi nuovi da fare propri. Sarà quindi più complicato seguire la parte operativa del sito italiano di cui mi occupo, Monte Cimone, ma so di poter contare sulla collaborazione dei miei colleghi al Cnr, primi fra tutti i ricercatori dell’Isac già coinvolti nelle attività del sito. Questo mi permette di guardare al nuovo impegno con una maggiore serenità”.